Roma, 28 maggio 2021 — PER MIGLIORARE LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE NON SERVONO ULTERIORI DIRIGENTI SENZA CONCORSO, MA SEMPLIFICAZIONE DELLE NORME E DELLE PROCEDURE E CONCORSI MIRATI E CELERI.
A poco più di un mese dall’ultimo tentativo di incrementare la quota dei dirigenti “fiduciari” (si veda il Comunicato congiunto del 6 aprile 2021), torna a circolare con insistenza l’ipotesi di voler aumentare la percentuale di soggetti esterni alla pubblica amministrazione che possono essere nominati dirigenti pubblici senza concorso.
L’Associazione Allievi della Scuola Nazionale dell’Amministrazione e l’Associazione Classi Dirigenti della Pubblica Amministrazione ribadiscono le proprie perplessità al riguardo, commentando le notizie di stampa su un possibile imminente intervento del Governo volto a raddoppiare la quota di dirigenti esterni da assumere direttamente nella Pubblica Amministrazione senza concorso.
Le Associazioni sono assolutamente consapevoli del momento storico e dell’esigenza che la classe dirigente tutta sia impegnata a garantire la tempestiva attuazione dei programmi del PNRR per la ripresa ed il rilancio del Paese. Tuttavia, stando alle notizie di stampa, non sembra che le misure che il Governo si sta accingendo ad adottare siano coerenti ed adeguate al raggiungimento dell’obiettivo.
Non si comprende, infatti, come l’efficace e celere attuazione del PNRR possa transitare attraverso l’aumento delle quote di dirigenti esterni, mediante il conferimento di incarichi fiduciari a soggetti spesso privi di esperienza nella PA e soprattutto delle professionalità necessarie per essere un dirigente pubblico; peraltro, senza nemmeno vincolare questo eccezionale “reclutamento senza concorso” a precisi requisiti professionali strettamente legati all’attuazione del PNRR.
L’ormai ventennale esperienza di applicazione dell’attuale articolo 19, comma 6, del testo unico sul pubblico impiego dovrebbe aver insegnato che solo in rarissimi casi queste nomine hanno prodotto effetti positivi, causando, nella maggior parte, problematiche in termini di inefficienza ed una gestione non trasparente delle risorse pubbliche, andando a minare il rapporto di fiducia che deve sussistere tra i cittadini e la pubblica amministrazione, con ricadute in termini di costi sociali che il Paese non può più permettersi.
La Pubblica amministrazione italiana deve tornare a correre e ad essere efficiente, specialmente nell’attuale momento storico.
L’unica maniera per rendere la Pubblica Amministrazione più efficace e più efficiente è quella di avviare una seria e profonda revisione del quadro legislativo, che semplifichi la normativa vigente e le procedure amministrative, spesso sovrabbondanti e troppo farraginose, che ingessano l’attività amministrativa.
Occorre, poi, disporre in tempi rapidi delle professionalità necessarie a garantire l’attuazione dei programmi del PNRR, da un lato, attingendo alle eccellenze già esistenti all’interno della classe dirigente pubblica, aggiornandone la formazione, se occorre, per affrontare le nuove sfide che il Paese deve affrontare; dall’altro, acquisendo le professionalità tecniche necessarie nel rispetto di processi selettivi volti a garantire la scelta dei migliori. Al servizio esclusivo della Nazione.
È necessario, quindi, procedere rapidamente ad un ampio reclutamento per concorso, rimediando ad una drammatica e strutturale carenza di personale soprattutto non dirigenziale, ed in primo luogo di funzionari tecnici, avviando procedure concorsuali celeri e trasparenti, anche ricorrendo alle modalità semplificate di svolgimento delle prove previste dall’articolo 10, del decreto reclutamento n. 44 del 1 aprile 2021, che ne assicurino comunque il profilo comparativo.
Occorre, inoltre, accelerare le procedure selettive già in essere, tra le quali quella della Scuola Nazionale dell’Amministrazione, e favorire la mobilità all’interno delle Pubbliche Amministrazioni, incrementando la percentuale attualmente prevista dal comma 5-bis dell’art. 19 del d.lgs. 165/2001, allocando il personale negli uffici che presentano le maggiori necessità, in particolare per la gestione degli interventi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.
Le sottoscritte Associazioni sono, quindi, disponibili ad un confronto con il Governo per individuare soluzioni condivise ed efficaci per affrontare e risolvere gli attuali problemi della Pubblica Amministrazione italiana.