Nelle ultime 48 ore, dopo che la Corte Costituzionale ha dichiarato parzialmente incostituzionale la legge delega di riforma della pubblica amministrazione promossa dal Ministro Madia, si sono sentite tante inesattezze in merito alle conseguenze di tale decisione, con particolare riferimento agli effetti che avrebbe su alcuni importanti aspetti della riforma medesima.
L’Associazione AllieviSNA ritiene doveroso far sentire la propria voce per ribadire con fermezza che a legislazione vigente:
- i dirigenti pubblici sono già licenziabili, non solo per motivi disciplinari ma anche per mancato raggiungimento degli obiettivi ad essi assegnati;
- gli incarichi dei dirigenti pubblici sono già a tempo e prevedono una durata da 3 a 5 anni;
- la normativa in materia di anticorruzione prevede già l’obbligo di rotazione (e quindi l’impossibilità di rinnovo dell’incarico) per tutti quei ruoli definiti a rischio di corruzione;
- i “furbetti del cartellino” sono già licenziabili e sono già previste sanzioni anche per i dirigenti che non abbiano efficacemente vigilato sull’operato dei propri collaboratori;
- una parte della retribuzione dei dirigenti è già legata al raggiungimento degli obiettivi ad essi assegnati.
L’Associazione coglie, inoltre, l’occasione per sottolineare come nei mesi scorsi avesse più volte segnalato, in tutte le sedi opportune, le criticità contenute nella legge delega e nei conseguenti decreti attuativi e invita il Governo ad approfittare dello “stop” derivante dalla sentenza della Corte Costituzionale, trasformandolo in una nuova occasione di confronto con tutte le parti interessate per arrivare ad una riforma della dirigenza pubblica che porti davvero all’affermazione dei principi del merito, dell’efficienza, della valutazione.