Roma, 1 ottobre 2014 – Accesso al lavoro nella pubblica amministrazione solo tramite concorso nazionale, rilancio del corso-concorso per la dirigenza, ruolo unico dei dirigenti ma con criteri chiari per l’assegnazione, la mancata assegnazione e la rimozione dei ruoli dirigenziali.
L’Associazione “Dirigenti per l’Innovazione – AllieviSSPA” è stata audita ieri in Commissione Affari Costituzionali del Senato sul disegno di legge delega sulla “Riorganizzazione delle Amministrazioni pubbliche” e ha presentato un documento di analisi e proposte.
“Ringraziamo la presidente Finocchiaro e i senatori membri della Commissione per questa occasione preziosa di confronto. Sappiamo che c’è molto da fare per intervenire in modo efficace e migliorare la macchina dello Stato – spiega Alfredo Ferrante, presidente dell’associazione –, i problemi sono tanti: vogliamo però pensare che la fase di propaganda politica contro la burocrazia abbia ceduto il passo ad un dibattito costruttivo sui punti cardine della riforma, che porti a risultati concreti per l’Italia e servizi più efficienti per i cittadini”.
Il quadro che l’Associazione porta all’attenzione del Parlamento presenta alcuni passaggi-chiave.
Il primo: un unico, periodico reclutamento di eccellenza attraverso la Scuola Nazionale di Amministrazione, sull’esempio francese dell’École Nationale d’Administration.
Contrariamente agli auspici della ministra Marianna Madia, la proposta nel disegno di legge è di mantenere due distinti canali di accesso (corso-concorso e concorso per titoli ed esami). Peraltro, inserire i vincitori nel ruolo dirigenziale solo dopo quattro anni ed un ulteriore esame annullerebbe i tentativi di ringiovanire i ranghi dell’amministrazione.
Il secondo: va rivisto il modello di concorso pubblico, nazionale, che verifichi innanzitutto il possesso di competenze e qualità manageriali e di leadership, oltre alle preliminari nozioni amministrativo-contabili. Test nozionistici, ma anche psico-attitudinali, prove teoriche e pratiche di verifica dei percorsi formativi, professionali e di conoscenza delle lingue straniere.
Il terzo: il ruolo unico, grande calderone in cui vengono iscritti tutti i dirigenti, articolato per livelli di governo, deve rappresentare un vero mercato pubblico delle competenze, in cui si ritrovino tutti i dirigenti, a vantaggio del miglior funzionamento della macchina amministrativa: la persona giusta al posto giusto. Per renderlo effettivo bisogna favorire effettivamente la mobilità dei dirigenti, su basi meritocratiche e trasparenti, garantite da un organismo terzo. Bisogna quindi innanzitutto rafforzare i controlli sull’affidamento di incarichi dirigenziali fiduciari, mettendo definitivamente da parte l’abitudine dura a morire di assegnare posti per affiliazione, cordate, simpatie politiche o scambio di favori.
Va tenuto fermo il principio del diritto all’incarico: altrimenti ci si troverebbe nella situazione paradossale per cui un dirigente a chiamata fiduciaria abbia garantito il lavoro, mentre uno che lo è per concorso possa essere licenziato.
“Veniamo da anni in cui sono stati operati tagli lineari alle dotazioni organiche delle amministrazioni, con percentuali crescenti ed arbitrarie dettate, evidentemente, dall’assecondare spinte emotive e dalla necessità di fare cassa – conclude Ferrante -. Auspichiamo che il ruolo unico leghi finalmente i bisogni di personale dirigenziale alle effettive esigenze dei cittadini. Chiediamo a tutti di tirarsi su le maniche: politica, imprese, burocrati. Noi per primi, con un obiettivo: rilanciare il Paese”.
L’Associazione “Dirigenti per l’Innovazione – AllieviSSPA” si rivolge a coloro che provengono dal corso-concorso della Scuola Nazionale di Amministrazione e che oggi operano come dirigenti pubblici a livello nazionale o che hanno intrapreso altri percorsi nella magistratura, nelle organizzazioni internazionali, nelle assemblee legislative e nel settore privato.