Caro Severgnini, il lettore Lorenzo Vigliano con “I Mandarini della pubblica amministrazione” (http://bit.ly/1dWkjUf) ha finalmente trovato la causa di tutti i mali italici: i dirigenti della PA. Sono appunto un dirigente della PA, e non mi ero mai accorto di stare in una comoda torre d’avorio, impegnato come sono a tenere in piedi un ufficio che negli ultimi anni, a furia di tagli, ha perso il 30% delle risorse umane e il 65% delle risorse finanziarie. Come me tanti lavorano per tenere ancora insieme i cocci di questo nostro Stato.
Ma gli Italians come l’ing. Vigliano soffrono del ‘complesso del capoclasse’: si rappresentano il mondo come una lavagna, divisa tra Buoni e Cattivi (Privato contro Pubblico, Mercato contro Stato, Imprenditori contro Dipendenti, Lavoratori contro Fannulloni, Nord contro Sud, Milano contro Roma), e loro – guarda caso – si mettono sempre dalla parte dei buoni, anzi, dei Migliori. Il punto, caro Vigliano, è che non può funzionare bene qualcosa che si ritiene a priori essere inutile o peggio dannosa, un costo da ridurre e basta, negandole le risorse, a partire da quelle umane, per andare avanti.
La presente crisi economica non l’han fatta gli statali, ma i banchieri USA: però, contro ogni evidenza, il pensiero unico neo-liberista continua a dare addosso al settore pubblico (salvo elemosinare aiuti di Stato, quando fa comodo).
Caro Vigliano, la PA non va bene non per colpa di quelli come me, ma di quelli come Lei: fin quando non riconoscerete, in questa grande infrastruttura civile che garantisce e sostiene le vite di noi tutti, un valore e un patrimonio comune, fin quando non sarete disposti a investirci non solo i soldi delle tasse, ma anche le vostre esistenze, fin quando non vi toglierete dalla mente le vostre lavagnette, e non ammetterete che il lavoro di tutti, privati o pubblici, statali e non, è ugualmente importate e vitale, e che questo Paese esce dalla crisi con uno sforzo comune, e non con i battibecchi stile ‘polli di Renzo’ – fino ad allora avrete la PA, e l’Italia, che vi meritate.
Dirigenti pubblici: come funziona in UK
Caro Beppe,
scrivo sulla scia della lettera sugli alti stipendi pubblici (“Alti stipendi pubblici: non tutti sono ingiustificati” – http://bit.ly/1bdodWO).
Vorrei dire che: 1) nel Regno Unito quasi tutte le spese della pubblica amministrazione sono su internet (e lo sono davvero, non sono nascosti da qualche cavillo o in documenti enormi, burocratici e difficili da intendere). Se non ci fossero si potrebbero chiedere grazie al Freedom of Information Act. Vi faccio un esempio di quanto e’ potente questa legge, combinata con dei media molto astuti: c’e’ stato un caso in cui un giornalista chiese (ed ovviamente ottenne) di sapere quante visite avessero effettuato su facebook i computer dei ministeri. 2) Il primo ministro guadagna 142 mila sterline, questo viene visto come un limite da superare solo in casi eccezionali. La lista dei funzionari che guadagnano di piu’ e’ ovviamente su internet (https://www.gov.uk/government/publications/senior-officials-high-earners-salaries) 3) Non ci sono grandi privilegi per i funzionari pubblici. Chi e’ mai stato ad una riunione in un ministero sa che, salvo rari casi, non c’e’ nemmeno il te’ gratis. 4 I rimborsi sono pochi, si viaggia coi mezzi e di auto blu non se ne vedono. Le regole sui rimborsi sono severe, e ovviamente su internet (https://www.gov.uk/government/uploads/system/uploads/attachment_data/file/224100/hmt_group_travel_and_subsistence_policy.pdf). Diversi parlamentari persero la propria posizione o incarichi importanti per avere richiesto rimborsi legali ma immorali.
Quello che serve in Italia, oltre a riforme serie e’ un cambio di cultura. Chi riceve soldi pubblici deve assumersi le proprie responsabilita’ e rircordarsi che sono soldi del contribuente, chiedendosi ogni volta se non potrebbero venire utilizzati in modo migliore o essere restituiti a cittadini. Gli elettori e i cittadini devono iniziare a chiedere ai politici di rendere conto. E farsi venire qualche sospetto quando vengono invitati a un ricevimento in comune, in ambasciata o al ministero.
Cordiali saluti,
Pubblicato sul Corriere Italians il 22.1.2014
http://italians.corriere.it/2014/01/22/dirigenti-pubblici-come-funziona-in-uk/