Il Presidente dell’Associazione degli ex allievi della SSPA è intervenuto sul Corriere della Sera a seguito di un articolo di Sergio Rizzo sulle scuole di formazione per la pubblica amministrazione in Italia. E’un dibattito che va approfondito con serietà e senza dimenticare due aspetti: il lavoro prezioso portato avanti sinora dalla Scuola Superiore della P.A. e la necessità di perseguire l’eccellenza investendo costantemente nel reclutamento e nella formazione delle risorse umane nell’Amministrazione. A seguire il testo della lettera apparsa sul Corriere con la replica di Rizzo.
Caro Direttore, in relazione all’articolo pubblicato il 29 maggio a firma di Sergio Rizzo sul tema delle scuole per la P.A., vengono messe insieme le grandi scuole d’amministrazione nazionali che vantano un “prodotto” ben riconoscibile (prefetti, diplomatici, dirigenti), con una serie di istituzioni locali che sembrano nate più che altro per soddisfare l’italico mal di campanile e la cui utilità è ancora tutta da dimostrare. Efficacia e congruità della spesa vanno commisurate ai fatti realizzati e, per restare alla Scuola Superiore della Pubblica Amministrazione (SSPA), dal 2000 ad oggi essa ha reclutato e formato più di 500 dirigenti dello Stato grazie alla formula del corso-concorso: un concorso pubblico a livello nazionale, un corso di un anno con esami, uno stage di sei mesi in Italia e all’estero, un esame finale.
Sono certamente ancora troppo pochi, stante un mero 30% delle posizioni disponibili a disposizione della Scuola oggi previsto per legge e che vogliamo venga innalzato. L’associazione dei manager pubblici ex allievi della SSPA insiste da anni sul consolidamento di questo percorso, per reclutare dirigenti con cadenza annuale a livello nazionale e combattere così quella Rizzo definisce la “balcanizzazione” della dirigenza. Ecco perché la recente notizia del nuovo corso-concorso per 26 dirigenti dello Stato da parte della SSPA è una buona nuova ma non soddisfa pienamente, in termini di numeri, l’esigenza di rinnovamento della macchina dello Stato. Credo, infatti, che se i diversi istituti di formazione, SSPA in testa, debbano senza eccezioni far fronte ad una necessaria azione di revisione della spesa con l’eliminazione di possibili sprechi, non vada mai dimenticata la cura della risorsa più preziosa che le pubbliche amministrazioni posseggono, la risorsa umana. Alfredo Ferrante – Presidente AllieviSSPAGiustissimo. Proprio per questo bisogna riorganizzare tutto (s.riz.)