Di fronte ad un atto di incredibile violenza come quello accaduto in Puglia e che ha colpito i nostri giovani nel luogo più assurdo che si possa immaginare, è d’obbligo non lanciarsi in alcuna ipotesi ma esprimere prima di tutto la nostra vicinanza alla famiglia di chi è rimasta vittima di un gesto criminale, oltre che il più profondo disprezzo per esecutori e mandanti di un atto indegno. In questo momento occorre fermezza e misura per reagire con decisione e unità.
Allo stesso tempo, come servitori dello Stato, ci sentiamo di avanzare alcune richieste. Agli studenti: di continuare a credere che la scuola è un luogo dove ci si prepara a diventare cittadini onesti, elettori esigenti, lavoratori o imprenditori capaci. Agli insegnanti: di continuare con coraggio e determinazione a insegnare insieme alle materie tecniche la coscienza civile e la cultura democratica e coltivare la speranza nel futuro delle giovani generazioni, che è la speranza del nostro Paese. Ai magistrati: di trovare i colpevoli e assicurarli alla giustizia e, soprattutto di aiutarci a ricostruire le ragioni di quello che è successo. A color che operano in politica: di fare de tutto per esser degni del Paese e dei suoi cittadini.
Da parte nostra, non abbiamo risposte particolari. Possiamo solo farci forti del nostro impegno a continuare a fare quello che quotidianamente facciamo, servire lo Stato, se possibile con ancor maggiore impegno etico e competenza professionale. Per l’Italia che vorremmo.
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